La vendita della casa coniugale dopo la separazione o divorzio può rivelarsi un’opportunità ma anche un problema da affrontare. I nodi da sciogliere sono diversi e spinosi, soprattutto se non c’è accordo e ci sono figli che non hanno ancora raggiunto la maggiore età (18 anni).
In questo caso, di solito, la casa viene assegnata al genitore che esercita la custodia. Quindi mettere l’immobile sul mercato diventa complesso. Inoltre, c’è anche un’altra questione da valutare.
Ovvero la contestazione dell’immobile. La casa appartiene a entrambi i coniugi o è una proprietà esclusiva di uno dei due? Scopriamo come comportarsi in caso di vendita della casa coniugale.
Casa coniugale assegnata all’ex coniuge
Come funziona la vendita della casa coniugale dopo l’assegnazione del giudice in caso di separazione? La casa coniugale è destinata ad accogliere la coppia e i figli ma resta un bene. Può essere venduto dopo lo scioglimento del matrimonio.
La vendita della casa coniugale, in caso di separazione giudiziale, potrebbe risultare poco appetibile. A incidere è la presenza di figli minori o che non hanno raggiunto indipendenza economica.
Scenario: ti sei separato da tua moglie senza trovare un accordo. La casa è di tua proprietà e vorresti vendere ma il giudice assegna l’abitazione a tua moglie in qualità di genitore collocatario indipendentemente dal fatto che sia proprietaria, comproprietaria o meno dell’immobile.
L’obiettivo dell’ufficiale giudiziario è il benessere della prole: evitare traumi e instabilità. Tua moglie deve risiedere nella tua abitazione finché i figli non siano maggiorenni e autosufficienti.
Ed eccoci arrivati al punto che ci interessa con maggior insistenza e pressione. Ovvero, se questo è il quadro delineato si può procedere con la vendita della casa coniugale di propria esclusiva?
Per approfondire: cosa bisogna sapere prima di vendere la casa?
Vendita casa coniugale con minorenni
Dal punto di vista legale sì, ma il futuro proprietario dovrebbe essere disposto ad aspettare per anni l’emancipazione dei figli del genitore non collocatario e proprietario originario dell’immobile.
Oltre alla lunga attesa per concludere l’affare, si rischia di vendere la casa coniugale a un prezzo inferiore a quello di mercato. La questione dell’assegnazione della casa dopo la separazione è disciplinata con chiarezza massima dall’articolo 337 sexies del Codice Civile.
La vendita della casa coniugale di proprietà esclusiva è possibile: il coniuge proprietario può mettere sul mercato l’immobile ma il suo usufrutto è diritto del coniuge assegnatario.
Soprattutto in presenza di figli conviventi minorenni o maggiorenni ma ancora dipendenti economicamente dalla famiglia di origine. Di conseguenza, chi vuole comprare deve accettare che il coniuge assegnatario resti nella casa fino a quando il giudice lo riterrà opportuno.
Dettaglio: il diritto all’assegnazione della casa coniugale decade nel momento in cui il genitore collocatario smette di abitare nella casa familiare stabilmente, inizia una convivenza o si risposa.
Vendita casa coniugale cointestata
Separazione e vendita coniugale della casa cointestata, come muoversi? La vendita della casa coniugale cointestata è più facile. La strada, poi, è in discesa se la separazione è consensuale.
In questo caso l’assegnazione dell’immobile non ha luogo ed entrambi i coniugi possono contare su nuova liquidità per affrontare le necessità che derivano dalla conclusione del matrimonio.
Ma cosa succede se l’ex coniuge non vuole vendere la casa? Può decidere di acquistare la quota dell’ex partner, magari a un prezzo di favore. Può verificarsi anche un’altra circostanza? Sì,
La casa cointestata è stata assegnata al coniuge che detiene la custodia dei figli e in caso di vendita dell’immobile la ripartizione del suo valore potrebbe non essere al 50%. L’ex coniuge che ha diritto all’usufrutto dell’abitazione potrebbe chiedere di più, oltre la metà del valore della casa.
Vendere una casa dopo la separazione
Come vedere una casa cointestata subito dopo la separazione? Per capire meglio cosa può accadere facciamo un esempio: ti separi da tua moglie a febbraio e l’abitazione viene assegnata a lei a maggio ma a luglio decidete di mettere in vendita la casa coniugale.
Ecco, a questo punto. come bisogna agire? Tua moglie potrà continuare a vivere nella dimora perché il provvedimento di assegnazione della casa prevale sul contratto di compravendita. Così la compravendita fallisce? Non è detto. Bisogna sempre valutare la durata dell’opponibilità.
Ci sono situazioni in cui chi ha comprato una casa coniugale dopo la separazione può entrare subito nell’immobile. Mentre altre situazioni sono più complesse.
Per l’acquirente diventa difficile entrare in casa? Questo è vero in un caso specifico. Ovvero se il contratto di compravendita è stato firmato ma l’assegnazione della casa (all’ex coniuge con figli minorenni o non ancora indipendenti) è stata già trascritta nei registri immobiliari. Se è questo è il caso il compratore può solo aspettare la revoca dell’assegnazione.
E, come puoi intuire, si tratta di tempi lunghi. Dovrai aspettare che la prole del coniuge assegnatario sia in grado di provvedere a se stessa, rendendosi economicamente indipendente.
I tempi di attesa per l’acquirente si accorciano se il provvedimento di assegnazione della casa non è stato ancora trascritto nei registri immobiliari. Infatti, il coniuge assegnatario dell’immobile potrà continuare a occupare l’immobile solo per nove anni.
Vendita casa coniugale senza figli
Come funziona la vendita della casa coniugale senza prole? Non c’è ragione per il giudice di tutelare figli minorenni o non indipendenti. L’assegnazione della casa si basa sulla proprietà.
Se la proprietà è esclusiva di un solo coniuge resterà a lui o lei. La casa coniugale è cointestata? Allora le due parti devono trovare un punto di incontro per vendere a terzi o a uno dei due coniugi.
Vendere prima della separazione: si può?
Sì, la vendita della casa prima della separazione può concretizzarsi a patto che l’operazione avvenga prima dell’assegnazione dell’immobile con la trascrizione nei registri immobiliari. Che dà al coniuge assegnatario l’opportunità di opporsi all’acquisto di un terzo acquirente.
Insomma, senza assegnazione della casa e la trascrizione nei pubblici registri la vendita della casa può andare a buon fine. Inoltre, l’ex coniuge con figli risulterebbe un abusivo. Così, il nuovo acquirente potrebbe anche decidere di sfrattarlo o, in alternativa, di chiedere un fitto.
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Cosa succede dopo la separazione?
La procedura per vendere la casa coniugale non è quasi mai facile. Va considerata con attenzione, soprattutto quando il fine più importante è la tutela e il benessere dei figli. Se non sai come vendere la casa coniugale affidati a esperti che analizzano la tua situazione familiare.